Le analisi sul 2018 e le previsioni del 2019 ci dicono chiaramente che le bollette per l’energia sono in continuo rialzo. Per porre fine a questi aumenti indesiderati conviene iniziare a prodursi la propria energia con il fotovoltaico, naturalmente.
I rincari in vista
Secondo i calcoli pubblicati di recente dalle associazioni di consumatori, prime fra tutte il Codacons e l’Unione Nazionale dei Consumatori, a partire dal gennaio 2019 gli italiani subiranno rincari di circa il 9% sulle bollette di luce e gas, a causa dello sblocco degli aumenti prima congelati dall’Autorità per l’Energia.
In pratica da quest’anno ogni famiglia arriverà a pagare fino a 50 euro in più, che vanno a sommarsi ai 93 euro in più già pagati, al lordo delle tasse, nel 2018 rispetto all’anno precedente. Sembra una crescita inarrestabile, ma sappiamo che c’è una soluzione a questa spirale di aumenti: autoprodursi l’energia con i pannelli solari.
Oggi gli impianti fotovoltaici hanno un costo molto più accessibile rispetto a qualche anno fa, quando i prezzi erano circa tre volte superiori. In più, il costante inasprimento delle tariffe di luce e gas favorisce la riduzione dei tempi di rientro dell’investimento e rende questa opzione la più conveniente anche in prospettiva. A patto che, per essere sicuri di guadagnarci, l’impianto che si è scelto di installare sia correttamente dimensionato rispetto ai propri consumi.
Autoconsumo come primo fattore di risparmio
L’autoconsumo corrisponde all’energia elettrica che produce l’impianto fotovoltaico e che viene immediatamente consumata dalla rete dell’abitazione. Di conseguenza le fasce orarie in cui si ottiene il maggiore risparmio sulla bolletta della luce è soprattutto durante il giorno.
È quindi importante riorganizzare i propri consumi, ad esempio programmando i cicli di lavatrice o lavastoviglie nelle ore diurne, o comunque dotarsi di una batteria di accumulo per consumare in differita l’energia prodotta con il sole.
Quando poi è il momento di valutare il risparmio che assicura l’autoconsumo, oltre alle riduzioni sulla voce materia prima energia consumata, in bolletta saranno evidenti anche i benefici dei tagli sugli oneri di rete e di sistema e le relative tasse.
I guadagni in rete
L’energia elettrica prodotta in eccesso dall’impianto fotovoltaico domestico, cioè che non viene consumata istantaneamente o accumulata in batteria, può essere immessa nella rete pubblica nazionale attraverso il meccanismo dello scambio sul posto (SSP), gestito dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
La rete diventa quindi una sorta di accumulatore di energia virtuale e il GSE riconosce all’utente del servizio elettrico un contributo in conto scambio per l’energia immessa. La monetizzazione di questo contributo è calcolata sulla base di una formula che conteggia sia l’energia immessa che quella prelevata, e si aggira approssimativamente ai 0,15 per ogni kilowattora immesso.
- By: sosimple
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